Tessuto epiteliale ghiandolare

Gli epiteli ghiandolari sono costituiti da cellule secernenti derivate da lamine epiteliali. Possono trovarsi nello spessore della tonaca mucosa e della tonaca sottomucosa di organi cavi oppure formare esse stesse l’organo.
Se la ghiandola conserva un qualsiasi rapporto con la superficie libera mediante un dotto escretore, riversando quindi il prodotto di secrezione sulla superficie dell’epitelio di origine, viene definita ghiandola esocrina. Se invece il dotto scompare e il secreto viene immesso nel circolo sanguigno la ghiandola viene definita ghiandola endocrina (il prodotto di queste ghiandole viene chiamato genericamente ormone).
Sebbene la stragrande maggioranza delle ghiandole sia di derivazione epiteliale vi sono eccezioni: abbiamo cellule secernenti ormoni che sono di natura connettivale (le cellule interstiziali delle gonadi, le cellule della teca del follicolo ovarico, gli adipociti), nervosa (definite cellule neuroendocrine, come ad esempio i sistemi magnocellulare e parvocellulare dell’ipotalamo), muscolare (ad esempio miocardiociti atriali che producono fattore natriuretico atriale).
La secrezione ghiandolare può essere di tipo continuo o discontinuo.
Si parla di secrezione continua quando il secreto viene espulso dalla cellula man mano che viene prodotto. Ne sono esempi le cellule endocrine che secernono ormoni steroidei.
Nella secrezione discontinua o ritmica, invece, il prodotto di secrezione viene accumulato all’interno della cellula sotto forma di granuli di esocitosi, solo successivamente rilasciati all’esterno della cellula in seguito a stimoli ormonali, nervosi o chimici.

Ghiandole esocrine

Le ghiandole esocrine sono formate da una parte secernente detta adenomero, e una parte che riverserà il secreto all’esterno della ghiandola, chiamata dotto escretore.

Le ghiandole esocrine possono essere classificate secondo diversi criteri.

In base al numero di cellule che compongono l’adenomero.

In questo caso possiamo distinguere ghiandole unicellulari e ghiandole pluricellulari.

In base al numero e alle ramificazioni dei dotti escretori

Se un singolo adenomero è drenato da un unico dotto escretore abbiamo una ghiandola semplice. Se invece più adenomeri sono drenati da un solo dotto escretore abbiamo una ghiandola ramificata. Se i dotti escretori drenanti sono più di uno e convergenti gli uni negli altri e poi in un dotto escretore comune abbiamo una ghiandola composta.

In base alla forma dell’adenomero

Se l’adenomero è allungato con un lume abbastanza evidente abbiamo le ghiandole tubulari. Un caso particolare di ghiandole tubulari sono le ghiandole tubulo-glomerulari rappresentate unicamente dalle ghiandole sudoripare. Se l’adenomero è rotondeggiante con un lume piccolo e quindi molto poco evidente abbiamo una ghiandola acinosa. Se l’adenomero è rotondeggiante, grande e con un lume ben evidente abbiamo una ghiandola alveolare. Nel caso di ghiandole ramificate o composte possiamo avere una combinazione di adenomeri tubulari con adenomeri acinosi (ghiandole tubulo-acinose) o con adenomeri alveolari (ghiandole tubulo-alveolari).

In base al tipo di secrezione.

  • Secrezione merocrina (o eccrina): il rilascio del secreto avviene attraverso la membrana citoplasmatica lasciando la cellula perfettamente integra (esocitosi), ne sono esempi la parotide, il pancreas esocrino, le ghiandole salivari.
  • Secrezione apocrina: con il secreto si ha perdita di parte del citoplasma, circondato da membrana plasmatica, che così diventa parte integrante del prodotto di secrezione. Fanno parte di questo gruppo la ghiandola mammaria (limitatamente al meccanismo di secrezione dei lipidi), le ghiandole sudoripare a lume ampio.
  • Secrezione olocrina: si ha quando il secreto viene espulso nel dotto escretore mediante la disintegrazione della cellula stessa. Sono un esempio di questo tipo di secrezione le ghiandole sebacee.

In base alla natura del secreto (solo per le ghiandole merocrine).

Ghiandole sierose (se il secreto è formato prevalentemente da proteine e acqua), mucose (se il secreto è formato prevalentemente da glicoproteine e acqua) e siero-mucose (miste).

In base alla loro collocazione topografica.

Abbiamo ghiandole intraepiteliali ed extraepiteliali. Le ghiandole extraepiteliali a loro volta si dividono in parietali ed extraparietali.

Figura E105. Colon di ratto

Figura E105. Colon di ratto. Ghiandole intestinali o cripte del Lieberkuhn: ghiandole esocrine tubulari semplici. Queste ghiandole formano un tubulo di diversa lunghezza che sbocca sulla superficie libera (la freccia indica il lume del tubulo ghiandolare e la direzione del secreto). In questo modo il secreto viene imesso direttamente all'esterno (lume intestinale). Azan Mallory 100x


Figura E106. Colon di ratto

Figura E106. Colon di ratto. Ghiandole intestinali o cripte del Lieberkuhn a forte ingrandimento. Queste ghiandole sono ghiandole tubulari semplici che sfociano sulla superficie libera del lume intestinale. L'epitelio è cilindrico semplice con orletto striato con inframezzate numerose cellule mucipare caliciformi. Azan Mallory 200x


Figura E107. Intestino tenue umano

Figura E107. Intestino tenue umano. Si notano i villi intestinali tappezzati da epitelio cilindrico semplice in cui ritroviamo numerose cellule mucipare caliciformi. Le cellule mucipare sono ghiandole esocrine unicellulari a secrezione mucosa. Em-Eo 40x


Figura E108. Intestino tenue umano a più forte ingrandimento

Figura E108. Intestino tenue umano a più forte ingrandimento. Em-Eo 100x


Figura E109. Intestino tenue umano

Figura E109. Intestino tenue umano a più forte ingrandimento. La micrografia è stata manipolata digitalmente in modo da fare risaltare il secreto mucoso presente nelle cellule mucipare caliciformi (in azzurro chiaro). 100x


Figura E110. Intestino tenue umano

Figura E110. Intestino tenue umano. Epitelio cilindrico semplice con microvilli con inframmezzate cellule mucipare caliciformi. Le cellule mucipare caliciformi sono ghiandole esocrine, intraepiteliali, unicellulari; secernono muco con la funzione di lubrificare e proteggere la superficie luminale dell'organo cavo. A causa dell'alto contenuto di muco, che è idrofobo, le cellule caliciformi mucipare, con colorazioni convenzionali, appaiono incolori o debolmente colorate. Em-Eo 100x


Figura E111. Intestino tenue umano

Figura E111. Intestino tenue umano. Forte ingrandimento in cui si apprezzano le cellule caliciformi inframmezzate alle cellule epiteliali con abbondante contenuto intracellulare di muco denso incolore. Em-Eo 200x


Figura E112. Colon di ratto

Figura E112. Colon di ratto. Epitelio intestinale cilindrico semplice con microvilli e cellule mucipare caliciformi colorate con Alcian blu. Questa è una colorazione istochimica elettiva per i mucopolisaccaridi acidi, che vengono colorati in blu intenso. Alcian blu- Em 100x


Figura E113. Colon di ratto

Figura E113. Colon di ratto. Sezione trasversale di ghiandole intestinali in cui si notano numerose cellule mucipare caliciformi. Alcian blu-Em 100x


Figura E114. Colon di topo

Figura E114. Colon di topo. Le ghiandole intestinali o cripte di Lieberkuhn sono tagliate in sezione trasversale. Si possono notare i tubuli secernenti delle ghiandole intestinali. Questa colorazione istochimica mette in evidenza il secreto acido delle cellule mucipare caliciformi (azzurro intenso). Alcian Blu- Em 200x


Figura E115. Vescichette seminali umane

Figura E115. Vescichette seminali umane. Lamina epiteliale secernente. E' la forma più semplice di ghiandola esocrina pluricellulare in cui tutto l'epitelio di rivestimento è formato da cellule secernenti. Fanno parte di questo tipo di ghiandole anche la mucosa gastrica e l'endometrio uterino. Em-Eo 100x


Figura E116. Endometrio di utero umano

Figura E116. Endometrio di utero umano in fase proliferativa. Altro esempio di lamina epiteliale secernente. Em-Eo 63x


Figura E117. Stomaco umano

Figura E117. Stomaco umano (parte pilorica). Em-Eo 100x


Figura E118. Duodeno di ratto

Figura E118. Duodeno di ratto. Grosso dotto escretore tappezzato da epitelio cilindrico semplice. Ignesti 12.5x


Figura E119. Ghiandola sottolinguale umana

Figura E119. Ghiandola sottolinguale umana. Ghiandole esocrine tubulari composte a secrezione mucosa. Ignesti 63x


Figura E120. Ghiandola sottolinguale umana a più forte ingrandimento

Figura E120. Ghiandola sottolinguale umana a più forte ingrandimento. Si notino gli adenomeri allungati e dotati di un lume ben visibile e proporzionato al rilascio del secreto. Le cellule presentano un nucleo allungato e fortemente schiacciato alla base e un citoplasma incolore. Ignesti 100x


Figura E121. Palato molle umano

Figura E121. Palato molle umano. Colorazione istochimica per mettere in evidenza il secreto mucoso acido colorato in blu intenso. Alcian blu-Em 63x


Figura E122. Duodeno umano

Figura E122. Duodeno umano. Ghiandole duodenali o del Brunner: sono ghiandole esocrine localizzate nella tonaca sottomucosa del duodeno; sono ghiandole tubulari ramificate a secrezione mucosa alcalina. Em-Eo 100x


Figura E123A. Duodeno umano

Figura E123A. Duodeno umano. Ghiandole duodenali o del Brunner a forte ingrandimento. Si noti come il lume delle ghiandole sia ben visibile (ombreggiato in arancione), caratteristica tipica delle ghiandole tubulari, che le rende distinguibili anche in sezione trasversale dalle ghiandole acinose. Il citoplasma degli adenomeri ghiandolari è molto chiaro. Una caratteristica che rende inconfondibile le ghiandole a secrezione mucosa è quella di essere composte da cellule con nucleo fortemente schiacciato alla base, conseguenza dell'accumulo dei granuli di secreto nel citoplasma. Em-Eo 200x


Figura E123B. Duodeno umano

Figura E123B. Duodeno umano. Ghiandole duodenali o del Brunner a forte ingrandimento. Em-Eo 200x


Figura E124. Uretra peniena umana

Figura E124. Uretra peniena umana. Ghiandole uretrali (o di Littrè) tubulari a secrezione mucosa (frecce). Em-Eo 100x


Figura E125A. Lingua fetale umana

Figura E125A. Lingua fetale umana. Si notano i diversi tipi di ghiandole esocrine: tubolari a secrezione mucosa (più chiare), acinose a secrezione sierosa (più scure). Azan-Mallory 40x


Figura E125B. Lingua fetale umana

Figura E125B. Lingua fetale umana. Si notano i diversi tipi di ghiandole esocrine: tubolari a secrezione mucosa, acinose a secrezione sierosa. Azan-Mallory 100x


Figura E126. Lingua fetale umana a più forte ingrandimento

Figura E126. Lingua fetale umana a più forte ingrandimento. Si nota la diversa morfologia dei due tipi di ghiandole esocrine. Le ghiandole tubolari a secrezione mucosa si riconoscono dall'adenomero allungato, da un lume ben evidente, dal nucleo fortemente schiacciato alla base delle cellule e dal citoplasma poco colorato. Le ghiandole acinose a secrezione sierosa si riconoscono invece per: il lume ghiandolare appena evidente, i nuclei rotondi e in posizione centrale e il citoplasma fortemente colorato (basofilo). Azan-Mallory 200x


Figura E127. Lingua fetale umana a più forte ingrandimento

Figura E127. Lingua fetale umana a più forte ingrandimento. Azan-Mallory 200x


Figura E128. Lingua fetale umana

Figura E128. Lingua fetale umana. Ghiandola di Von Ebner. Ghiandola esocrina acinosa composta a secrezione sierosa. A questo ingrandimento si riconoscono alcuni lumi ghiandolari grazie alla sezione di taglio. Azan-Mallory 200x


Figura E129. Pancreas umano

Figura E129. Pancreas umano. Componente esocrina del pancreas. Ghiandola acinosa composta costituita da acini pancreatici ad attività esocrina esclusivamente sierosa. Le ghiandole acinose si riconoscono dagli adenomeri rotondi o rotondeggianti con un lume appena evidente. Si riconosce composta sia per la notevole aggregazione degli adenomeri, che per la presenza di numerosi dotti escretori di varie dimensioni. Il tipo di secrezione sierosa della ghiandola viene evidenziato istologicamente dall'intensa colorazione del citoplasma delle cellule secernenti dovuta alla presenza di un reticolo endoplasmatico rugoso molto sviluppato, ricco di ribosomi e quindi molto affine all'emallume usato come colorante acidofilo. Em-Eo 100x


Figura E130. Pancreas umano

Figura E130. Pancreas umano. Forte ingrandimento di adenomeri di ghiandola esocrina, acinosa composta a secrezione sierosa. Si notino il nucleo rotondo delle cellule secerneti, il lume appena evidente e l'intensa colorazione del citoplasma. Em-Eo 200x


Figura E131. Ghiandola parotide umana

Figura E131. Ghiandola parotide umana. Ghiandola esocrina acinosa, composta a secrezione sierosa. Si noti la differenza morfologica tra: (a) i dotti escretori dotati di un epitelio ben differenziato cubico o cilindrico e un lume ben evidente, (b) gli adenomeri composti da cellule secernenti più colorate, con un citoplasma in cui sono ben visibili granuli di secreto. Gli adenomeri presentano un lume (c) molto piccolo e poco evidente mentre nei dotti escretori è sempre più grande e ben evidente (e). Sono visibili capillari sanguigni (f). Em- Eo 200x


Figura E132. Forte ingrandimento di ghiandola esocrina acinosa composta

Figura E132. Forte ingrandimento di ghiandola esocrina acinosa composta a secrezione sierosa. Sono ben evidenti i granuli di secrezione e la morfologia tipica della cellula secernente. Em-Eo 1000x


Figura E133. Forte ingrandimento di ghiandola esocrina tubulare composta

Figura E133. Forte ingrandimento di ghiandola esocrina tubulare composta a secrezione mucosa. Anche qui sono ben evidenti le caratteristiche morfologiche della cellula secernente. Em-Eo 1000x


Figura E134. Montaggio di due micrografie

Figura E134. Montaggio di due micrografie che mettono a confronto cellule a secrezione sierosa (sinistra) con cellule a secrezione mucosa (destra). Le cellule che formano gli adenomeri sierosi sono fortemente colorate a causa dell’abbondante presenza di reticolo endoplasmatico rugoso e dal consistente contenuto proteico. Le cellule delle ghiandole a secrezione mucosa appaiono generalmente poco colorate perchè il citoplasma contiene numerose goccioline di mucinogeno, precursore della mucina, che durante la processazione del preparato istologico tende a distruggersi e a lasciare spazi vuoti incolori all’interno della cellula. Em-Eo


Figura E135. Ghiandola sottomandibolare umana

Figura E135. Ghiandola sottomandibolare umana. Ghiandola tubulo-acinosa composta a secrezione mista con semilune sierose (del Giannuzzi). Em-Eo 40x


Figura E136. Ghiandola sottomandibolare umana

Figura E136. Ghiandola sottomandibolare umana. Ghiandola esocrina tubulo acinosa composta a secrezione mista (sia sierosa che mucosa). Em-Eo 40x


Figura E137. Ghiandola sottomandibolare umana

Figura E137. Ghiandola sottomandibolare umana. Ghiandola esocrina tubulo acinosa composta a secrezione mista (sia sierosa che mucosa). Em-Eo 200x


Figura E138. Ghiandola sottomandibolare umana

Figura E138. Ghiandola sottomandibolare umana. Ghiandola esocrina tubulo acinosa composta a secrezione mista (sia sierosa che mucosa). Em-Eo 63x


Figura E139A. Ghiandola sottomandibolare umana a più forte ingrandimento

Figura E139A. Ghiandola sottomandibolare umana a più forte ingrandimento. Gli adenomeri tubulari a secrezione mucosa sono allungati, chiari e con un lume ben visibile. Gli adenomeri acinosi a secrezione sierosa sono tondeggianti con un lume poco visibile e con cellule che presentano un citoplasma molto colorato ed un nucleo posto centralmente. Gli adenomeri sierosi sono posti nella parte superiore, a formare come a cappello, sugli adenomeri mucosi: queste formazioni vengono denominate semilune del Giannuzzi. Em-Eo 200x


Figura E139B. Ghiandola sottomandibolare umana a più forte ingrandimento

Figura E139B. Ghiandola sottomandibolare umana a più forte ingrandimento. Gli adenomeri tubulari a secrezione mucosa sono allungati, chiari e con un lume ben visibile. Gli adenomeri acinosi a secrezione sierosa sono tondeggianti con un lume poco visibile e con cellule che presentano un citoplasma molto colorato ed un nucleo posto centralmente. Gli adenomeri sierosi sono posti nella parte superiore, a formare come a cappello, sugli adenomeri mucosi: queste formazioni vengono denominate semilune del Giannuzzi. Em-Eo 200x


Figura E140. Ghiandola salivare di topo

Figura E140. Ghiandola salivare di topo. Colorazione vitale con inchiostro di china che mette in evidenza la fitta trama vascolare presente nello stroma ghiandolare. China 63x.


Figura E141. Cute umana

Figura E141. Cute umana. Ghiandole sudoripare eccrine (tubulo-glomerulari semplici) e apocrine (tubulari ramificate). Em-Eo 12.5x


Figura E142. Cute umana

Figura E142. Cute umana. Ghiandole sudoripare eccrine, tubulo-glomerulari semplici (a) e apocrine, tubulari ramificate (b). Em-Eo 25x


Figura E143. Cute umana

Figura E143. Cute umana. Ghiandola sudoripara apocrina. Ghiandola esocrina tubulo glomerulare ramificata a lume ampio. Queste ghiandole nell'uomo sono limitate ad alcune regioni corporee come l'ano, il pube, l'areola del capezzolo ed il cavo ascellare. Em-Eo 40x


Figura E144A. Cute umana

Figura E144A. Cute umana. Ghiandola sudoripara eccrina. Ghiandola esocrina tubulo glomerulare semplice. La freccia fa intuire il percorso del tubulo ghiandolare. Em-Eo 40x


Figura E144B. Cute umana

Figura E144B. Cute umana. Ghiandola sudoripara eccrina. Ghiandola esocrina tubulo glomerulare semplice. Em-Eo 40x


Figura E145. Cute umana

Figura E145. Cute umana. Nel derma si notano diverse ghiandole sudoripare eccrine. Ignesti 40x


Figura E146. Cute umana

Figura E146. Cute umana. Sezione trasversale di cuoio capelluto in cui si notano i vari follicoli piliferi circondati da ghiandole sebacee. Em-Eo 63x


Figura E147. Cute umana

Figura E147. Cute umana. Sezione di cuoio capelluto a più forte ingrandimento. Nella ghiandola sebacea si possono notare due tipi di cellule: ai margini della ghiandola abbiamo delle cellule leggermente appiattite o cubiche (a), che sono le cellule staminali, al centro abbiamo, invece, cellule rotonde, più grandi e con il citoplasma ricco di goccioline lipidiche, che sono le cellule sebacee vere e proprie (b). Follicolo pilifero (c).Em-Eo 100x


Figura E148. Palpebra umana

Figura E148. Palpebra umana. Ghiandola esocrina di Meibonio a piccolo ingrandimento. Si noti il dotto escretore che sfocia in superficie. Em-Eo 20x


Figura E149A. Palpebra umana

Figura E149A. Palpebra umana. Ghiandole tarsali o del Meibonio (G). Queste sono ghiandole esocrine a secrezione sebecea che hanno la caratteristica di essere riunite a grappolo intorno ad un unico dotto escretore (D), di solito molto allungato. Sboccano in corrispondenza della zona di transizione tra cute e congiuntiva. Azan-Mallory 63x.


Figura E149B. Palpebra umana

Figura E149B. Palpebra umana. Ghiandole tarsali o del Meibonio. Azan-Mallory 63x.


Figura E150. Ghiandola lacrimale umana

Figura E150. Ghiandola lacrimale umana. La ghiandola lacrimale è divisa da sepimenti connettivali in lobuli ed è formata da adenomeri tubulo-alveolari composti a secrezione sierosa. Em-Eo 40x


Figura E151. Ghiandola lacrimale umana a più forte ingrandimento

Figura E151. Ghiandola lacrimale umana a più forte ingrandimento. Em-Eo 100x


Figura E152A. Ghiandola mammaria umana in lattazione

Figura E152A. Ghiandola mammaria umana in lattazione. Ghiandola tubulo-alveolare composta. Gli adenomeri allungati o rotondeggianti (G) hanno un lume estremamente evidente. I dotti galattofori (D) si distinguono oltre che per le dimensioni per un epitelio alto e ben riconoscibile. La ghiandola mammaria è divisa in lobuli da sedimenti connettivali (S). La componente muscolare è molto ridotta. Em-Eo 25x


Figura E152B. Ghiandola mammaria umana

Figura E152B. Ghiandola mammaria umana. Em-Eo 25x


Figura E153. Ghiandola mammaria umana

Figura E153. Ghiandola mammaria umana in lattazione. Ghiandola tubulo alveolare composta in piena attività: nei numerosi dotti escretori si nota il secreto prodotto dalla ghiandola (latte, frecce). A differenza della prostata , la componente muscolare è scarsamente rappresentata e gli alveoli sono più fittamente stipati all'interno del tessuto ghiandolare. Em-Eo 63x


Figura E154. Ghiandola mammaria umana senile

Figura E154. Ghiandola mammaria umana senile. Si noti il forte infiltrato connettivale e la degenerazione del tessuto ghiandolare. Em-Eo 25x


Figura E155. Ghiandola mammaria umana in lattazione

Figura E155. Ghiandola mammaria umana in lattazione a forte ingrandimento. Em-Eo 200x


Figura E156. Ghiandola mammaria umana in lattazione

Figura E156. Ghiandola mammaria umana in lattazione a forte ingrandimento. Si notano le cellule mioepiteliali poste fra la membrana basale e l'epitelio di rivestimento dei dotti escretori. Le cellule mioepiteliali sono cellule di forma stellata che presentano nel citoplasma filamenti di actina e miosina organizzati in maniera similare a quella delle cellule lisce. Queste cellule sono presenti all’esterno degli adenomeri e dei tubuli ghiandolari permettendo, con la loro contrazione, la propulsione del secreto verso lo sbocco della ghiandola. Em-Eo 630x


Figura E157. Mammella umana

Figura E157. Mammella umana. Dotti galattofori (frecce) presenti nel capezzolo. Em-Eo 20x


Figura E158. Mammella umana

Figura E158. Mammella umana. Dotti galattofori a più forte ingrandimento. Em-Eo 40x


Figura E159. Prostata umana

Figura E159. Prostata umana. Ghiandola tubulo alveolare composta. Anche a piccolo ingrandimento si notano le caratteristiche peculiari di questo tipo di ghiandola: adenomeri più o meno allungati e lumi estremamente evidenti. La prostata si distingue dall'altra ghiandola tubulo alveolare, la ghiandola mammaria, per la forte componente muscolare che circonda gli adenomeri e per la presenza di formazioni contenenti sali di calcio inorganici (detti corpi amilacei) che sono presenti nei lumi ghiandolari in quantità e forma molto variabili (frecce). Em-Eo 63x


Figura E160. Prostata umana

Figura E160. Prostata umana. Piccolo ingrandimento che mette in evidenza la forte componente muscolare liscia che circonda gli adenomeri ghiandolari della prostata (frecce). Em-Eo 100x

 

Ghiandole endocrine

Queste ghiandole producono molecole, definite genericamente ormoni, che sono dirette verso organi specifici, detti organi bersaglio, al fine di regolarne l’attività. Gli ormoni possono essere di origine amminoacidica o lipidica.
Vi sono ghiandole endocrine pure, cioè formate esclusivamente da tessuto ghiandolare endocrino, e ghiandole di tipo anficrino, cioè composte da tessuto ghiandolare sia endocrino che esocrino (tipico esempio è il pancreas, il cui parenchima, nella maggior parte a secrezione esocrina, presenta degli agglomerati di cellule ad attività endocrina: gli isolotti pancreatici o di Langherans).


Le ghiandole endocrine si classificano in:

  • ghiandole endocrine a cordoni epiteliali solidi: le cellule secernenti formano dei cordoni cellulari diversamente disposti nello spazio. Ne fanno parte la maggior parte delle ghiandole endocrine: ipofisi, paratiroidi, surreni, epifisi, placenta, corpo luteo;
  • ghiandole endocrine a follicoli chiusi: il parenchima è formata da follicoli che contengono al loro interno il precursore degli ormoni tiroidei (tireoglobulina), unico esempio è la tiroide;
  • ghiandola endocrina a isolotti: gli isolotti di Langherans del pancreas;
  • ghiandola endocrina interstiziale: si trova negli spazi interstiziali tra i tubuli seminiferi del testicolo, a gruppi di sei-otto o più cellule poste a circondare un capillare, in cui immettono il secreto (testosterone) e nell’ovaio.
Figura E161. Tiroide umana

Figura E161. Tiroide umana. Ghiandola endocrina a follicoli chiusi. I follicoli sono tappezzati da un epitelio cubico semplice (tireociti) e ripieni di sostanza colloide. La tiroide è l'unico esempio di ghiandola endocrina a follicoli chiusi. Em-Eo 40x


Figura E162. Tiroide umana

Figura E162. Tiroide umana. Ghiandola endocrina a follicoli chiusi. I follicoli sono tappezzati da un epitelio cubico semplice (tireociti) e ripieni di sostanza colloide. Si notano alcuni gruppi di cellule parafollicolari, dette anche cellule C (frecce). Em-Eo 63x


Figura E163. Tiroide umana a più forte ingrandimento

Figura E163. Tiroide umana a più forte ingrandimento. Em-Eo 100x


Figura E164. Paratiroide umana

Figura E164. Paratiroide umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Em-Eo 40x


Figura E165. Paratiroide umana

Figura E165. Paratiroide umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Le paratiroidi si riconoscono, oltre che per i cordoni di cellule endocrine, anche per la forte presenza di capillari sanguigni (frecce) ed i sottili sepimenti connettivali colorati in rosso arancio, molto diffusi nello stroma ghiandolare. Em-Eo 63x


Figura E166A. Paratiroide umana

Figura E166A. Paratiroide umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. A forte ingrandimento si distinguono i due tipi cellulari: le cellule principali e le cellule ossifile. Em-Eo 1000x


Figura E166B. Paratiroide umana

Figura E166B. Paratiroide umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. A forte ingrandimento si distinguono i due tipi cellulari: le cellule principali e le cellule ossifile. Em-Eo 1000x


Figura E167. Pancreas di ratto

Figura E167. Pancreas di ratto. Microfotografia in cui si apprezzano numerosi isolotti pancreatici (frecce). Em-Eo 12.5x


Figura E168. Pancreas umano

Figura E168. Pancreas umano. La parte endocrina del pancreas è organizzata in cordoni epiteliali solidi raccolti a gomitolo a formare un isolotto ad attività endocrina immerso in tessuto esocrino formato da acini pancreatici. Azan 25x


Figura E169. Pancreas umano

Figura E169. Pancreas umano. Elaborazione digitale della micrografia precedente. Gli isolotti di Langherans sono evidenziati in azzurro. 25x


Figura E170A. Pancreas umano

Figura E170A. Pancreas umano. Piccolo ingrandimento in cui si nota la diversa tintorialità e la diversa organizzazione delle componenti esocrina ed endocrina del parenchima pancreatico. Em-Eo 40x


Figura E170B. Pancreas umano

Figura E170B. Pancreas umano. Piccolo ingrandimento in cui si nota la diversa tintorialità e la diversa organizzazione delle componenti esocrina ed endocrina del parenchima pancreatico. Em-Eo 40x


Figura E171. Pancreas umano, isolotto del Langherans

Figura E171. Pancreas umano, isolotto del Langherans. La parte endocrina del pancreas è organizzata in cordoni epiteliali solidi raccolti a gomitolo a formare un isolotto ad attività endocrina immerso in tessuto esocrino formato da acini pancreatici. Em-Eo 100x


Figura E172. Pancreas di topo, isolotto del Langherans

Figura E172. Pancreas di topo, isolotto del Langherans. Ghiandola endocrina a isolotti. Ignesti 100x


Figura E173. Testicolo di topo

Figura E173. Testicolo di topo. Negli spazi tra i vari tubuli seminiferi contorti del testicolo sono contenuti tessuto connettivo, vasi e cellule endocrine dette cellule interstiziali o del Leydig. Queste cellule interstiziali producono l'ormone testosterone, responsabile dei caratteri sessuali secondari maschili. Al centro dell'immagine si vede uno spazio interstiziale con un capillare sanguifero circondato da un gruppo di 5-6 cellule grandi, globose e ben colorate: le cellule del Leydig. Ematossilina ferrica 100x


Figura E174A. Testicolo umano

Figura E174A. Testicolo umano. Cellule del Leydig (area ombreggiata) fra tre tubuli contorti e vicino ad un capillare sanguigno (freccia), per potervi immettere facilmente il testosterone. Em-Eo 200x


Figura E174B. Testicolo umano

Figura E174B. Testicolo umano. Cellule del Leydig. Em-Eo 200x


Figura E175A. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E175A. Ghiandola surrenale di coniglio. Le ghiandole surrenali presentano una zona corticale rivestita da una capsula connettivale e una zona midollare più interna. La corticale è divisa in tre zone: glomerulare, fascicolata e reticolare. La midollare è posta più internamente e si riconosce perchè più chiara e ricca di vasi. La ghiandola surrenale è una ghiandola endocrina che secerne due tipologie di ormoni: nella corticale vengono prodotti ormoni stereoidei (mineralcorticoidi, glucocorticoidi e androgeni) e nella midollare catecolamine (adrenalina e noradrenalina). Tricromica di Mallory 40x


Figura E175B. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E175B. Ghiandola surrenale di coniglio. Tricromica di Mallory 40x


Figura E176. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E176. Ghiandola surrenale di coniglio. Le ghiandole surrenali presentano una zona corticale rivestita da una capsula connettivale e una zona midollare più interna. La corticale è divisa in tre zone: glomerulare, fascicolata e reticolare. La midollare è posta più internamente e si riconosce perchè più chiara e ricca di vasi. La ghiandola surrenale è una ghiandola endocrina che secerne due tipologie di ormoni: nella corticale vengono prodotti ormoni stereoidei (mineralcorticoidi, glucocorticoidi e androgeni) e nella midollare catecolamine (adrenalina e noradrenalina). Tricromica di Mallory 63x


Figura E177. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E177. Ghiandola surrenale di coniglio. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Al di sotto della spessa capsula connettivale, colorata in blu-verde intenso, i cordoni epiteliali solidi, per un breve tratto, hanno un decorso glomerulare, cioè si avvolgono su sè stessi a gomitolo, formando la zona glomerulare; successivamente si distendono e le cellule si impilano parallelamente le une vicine alle altre formando delle colonne ben evidenti: questa è la zona fascicolata, molto più estesa di quella glomerulare. Tricromica di Mallory 100x


Figura E178. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E178. Ghiandola surrenale di coniglio. Si evidenziano parte della zona reticolare e parte della midollare. Nella zona reticolare i cordoni cellulari si dispongono nello spazio a formare una rete. Tricromica di Mallory 100x


Figura E179. Ghiandola surrenale di coniglio

Figura E179. Ghiandola surrenale di coniglio. Midollare del surrene. La parte centrale del surrene (midollare) presenta cellule più rade e numerosi vasi immersi in un'abbondante rete connettivale. Tricromica di Mallory 63x


Figura E180. Ghiandola surrenale di uomo

Figura E180. Ghiandola surrenale di uomo. Midollare del surrene. Anche la midollare è organizzata in cordoni cellulari. Con questa colorazione istochimica sono state messe in evidenza le cellule cromaffini, colorate in marrone. Queste cellule vengono dette cromaffini per la capacità di far precipitare i sali di cromo grazie alla presenza di catecolamine (adrenalina e noradrenalina). IHc 100x


Figura E181. Epifisi umana

Figura E181. Epifisi umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Em-Eo 25x


Figura E182. Epifisi o ghiandola pineale umana

Figura E182. Epifisi o ghiandola pineale umana. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Si notano i cordoni di cellule endocrine e, come carattere distintivo, formazioni di sali di calcio presenti nello stroma che diventano più numerose con l'età (frecce). Em-Eo 63x


Figura E183. Ovaio di topo

Figura E183. Ovaio di topo. In questa immagine sono presenti ghiandole endocrine a cordoni epiteliali solidi: i corpi lutei. Em-Eo 63x


Figura E184A. Corpo luteo gravidico umano

Figura E184A. Corpo luteo gravidico umano. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Dopo l'ovulazione il follicolo subisce una drastica trasformazione. La parete connettivale del follicolo collassa creando invaginazioni verso il lume e le fibrocellule dello stroma migrano all'interno della cavità. Le cellule della granulosa, numerose, più grandi e meno colorate, diventano cellule luteiniche della granulosa. Quelle della teca interna, più piccole e più intensamente colorate, diventano cellule luteiniche della teca e sono disposte perifericamente a ridosso della parete connettivale. Entrambi i tipi cellulari secernono ormoni. Em-Eo 100x


Figura E184B. Corpo luteo gravidico umano

Figura E184B. Corpo luteo gravidico umano. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Em-Eo 100x


Figura E185. Corpo luteo gravidico umano

Figura E185. Corpo luteo gravidico umano. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Si nota la diversa morfologia delle cellule luteiniche della granulosa, rotondeggianti con nucleo centrale, rispetto alle cellule luteiniche della teca colorate più intensamente dall'eosina e con nucleo allungato. La parete connettivale del corpo luteo è formata da fibrocellule derivanti dalla teca esterna del follicolo. Em-Eo 200x


Figura E186. Corpo luteo gravidico umano

Figura E186. Corpo luteo gravidico umano. Ghiandola endocrina a cordoni epiteliali solidi. Le cellule luteiniche, grandi, globose e di aspetto uniforme, si dispongono a formare cordoni. Em-Eo 200x


Figura E187. Corpo luteo gravidico umano a più forte ingrandimento

Figura E187. Corpo luteo gravidico umano a più forte ingrandimento. Si nota la disposizione cordonale delle cellule luteiniche della granulosa con le caratteristiche goccioline lipidiche presenti nel citoplasma (frecce). Em-Eo 400x


Figura E188. Corpo albicante umano

Figura E188. Corpo albicante umano. Se l'oocita non viene fecondato il corpo luteo degenera nel corpo albicante riconoscibile come massa amorfa poco colorata. Em-Eo 100x


Figura E189. Corpo albicante umano a più forte ingrandimento

Figura E189. Corpo albicante umano a più forte ingrandimento. Em-Eo 200x


Figura E190. Ovario di topo

Figura E190. Ovario di topo a piccolo ingrandimento. Em-Eo 25x


Figura E191. Ovario di topo

Figura E191. Ovario di topo. Visione d'insieme di ovario di topo in cui si notano follicoli a vari stadi di maturazione e un corpo luteo gravidico. Em-Eo 40x


Figura E192. Ovario di topo a più forte ingrandimento

Figura E192. Ovario di topo a più forte ingrandimento. Si notino i follicoli nei diversi stadi maturativi. Em-Eo 100x


Figura E193A. Ovaio umano

Figura E193A. Ovaio umano. Follicolo a maturazione in cui si notano i vari componenti. Em-Eo 100x


Figura E193B. Ovaio umano

Figura E193B. Ovaio umano. Follicolo a maturazione. Em-Eo 100x


Figura E194. Follicolo ovarico umano a forte ingrandimento

Figura E194. Follicolo ovarico umano a forte ingrandimento. Si distinguono bene le ghiandole endocrine della teca interna poste tra le cellule della granulosa e le cellule fibrose della teca esterna. Em-Eo 200x


Figura E195. Ovaio umano

Figura E195. Ovaio umano. Ghiandole ilàri (freccia). Ghiandole endocrine a cordoni epiteliali solidi dell'ovaio le cui cellule corrispondono alle cellule di Leydig del testicolo e che, come le cellule di Leydig, secernono testosterone. Em-Eo 250x


Figura E196. Ipofisi di feto umano

Figura E196. Ipofisi di feto umano. L'Ipofisi è una ghiandola endocrina che secerne un grande numero di ormoni. In questa immagine è alloggiata nel suo alveo naturale, ossia la sella turcica, depressione dell'osso sfenoide, alla base del cranio. Golgi-Cox 63x


Figura E197. Ipofisi fetale umana

Figura E197. Ipofisi fetale umana. Ghiandola endocrina composta da tre parti: adenoipofisi, pars intermedia e neuroipofisi. L'adenoipofisi e la pars intermedia sono formate da cordoni solidi. Tricromica di Masson 25x


Figura E198. Ipofisi anteriore umana

Figura E198. Ipofisi anteriore (adenoipofisi) umana. Nell' ipofisi anteriore si distinguono diversi tipi di cellule: le cromofile, molto colorate, e le cromofobe, poco colorate. Le cromofile, a loro volta, si dividono in acidofile, colorate in rosso arancio e con citoplasma basico, e le basofile, con citoplasma acido e colorate in viola. Tricromica di Masson 200x

 

Ultimo aggiornamento 12 Maggio 2022