Epiteli particolarmente differenziati

Sono epiteli particolarmente differenziati per rispondere a funzioni specifiche e particolari.

Lo smalto

Lo smalto è un tessuto di derivazione epiteliale, duro, fortemente mineralizzato, posto sulla superficie della corona del dente e a cui dà protezione e particolare resistenza. Esso è composto al 99% da cristalli di idrossiapatite organizzati in cilindri di forma ondulata che ne attraversano tutto lo spessore e all’1% da proteine che sono frapposte tra i cilindri di idrossiapatite.
Nel suo sviluppo embrionale l’abbozzo del dente si genera da una profonda invaginazione del tessuto epiteliale ed è incastonato nella mandibola e nelle ossa mascellari, fra il tessuto osseo neoformato e il tessuto mesenchimale.
Le cellule epiteliali che depositano lo smalto sono definite adamantoblasti (o ameloblasti): esse hanno un nucleo allungato, posto alla base del corpo cellulare cilindrico, un citoplasma ricco di vescicole di secreto, reticolo endoplasmatico e mitocondri molto sviluppati.

Figura E199. Mandibola di feto umano

Figura E199. Mandibola di feto umano. Piccolo ingrandimento di abbozzo di dente incastonato nella mandibola fetale. Em-Eo 25x


Figura E200. Abbozzo di dente di feto umano

Figura E200. Abbozzo di dente di feto umano. Sezione longitudinale. Azan-Mallory 100x


Figura E201. Abbozzo di dente di feto umano

Figura E201. Abbozzo di dente di feto umano. Sezione longitudinale. Colorazione Azan-Mallory elaborata digitalmente in modo da evidenziare i vari elementi strutturali. 100x


Figura E202. Palato duro di cane

Figura E202. Palato duro di cane. Sezione trasversale a piccolo ingrandimento. Azan Mallory 25x


Figura E203. Palato duro di cane

Figura E203. Palato duro di cane. Sezione trasversale di palato in cui si notano due denti tagliati trasversalmente e incastonati nella mandibola in via di ossificazione. Azan-Mallory 40x


Figura E204. Dente di cane

Figura E204. Dente di cane. Sezione trasversale a più forte ingrandimente. Si noti lo smalto. Azan-Mallory100x

 

Il cristallino

Il cristallino ha origine da un’invaginazione dell’ectoderma, il calice ottico. E’ un organo elastico trasparente di forma ovale e biconvesso (con due poli e una parte più larga centrale detta equatore), non vascolarizzato, posto tra la camera posteriore e l’umor vitreo dell’occhio. Il cristallino ha la funzione di far convergere l’immagine sulla retina (processo definito di accomodazione). Esso è formato da una capsula esterna di tessuto connettivo elastico (capsula del cristallino), da un epitelio cubico semplice (epitelio anteriore del cristallino), e dalla sostanza del cristallino formata da fibre del cristallino sia corticali che nucleari (poste centralmente), che rappresentano cellule epiteliali altamente differenziate. Le fibre corticali del cristallino contengono nuclei e organelli che invece vengono persi nelle fibre nucleari.

Figura E205. Cristallino di topo

Figura E205. Cristallino di topo a 2 giorni di vita. Cristallino in via di sviluppo. Ignesti 40x


Figura E206. Cristallino di topo

Figura E206. Cristallino di topo di 28 giorni. Sezione che mostra l'equatore di un cristallino. Si noti la continuità tra l'epitelio anteriore (cubico semplice) e le fibre nucleate caratteristiche di questa regione. Ignesti 100x


Figura E207. Cristallino di topo

Figura E207. Cristallino di topo di 42 giorni a forte ingrandimento. Ignesti 200x


Figura E208. Cristallino di topo

Figura E208. Cristallino di topo. Reazione immunoistochimica che mette in evidenza con un precipitato marrone l'E-Caderina (frecce). Le caderine sono proteine transmembrana che mediano l'adesione cellulare in presenza di ioni Ca2+ (proteine Ca dipendenti). Le caderine sono le principali proteine di adesione responsabili del mantenimento dell'organizzazione bidimensionale delle cellule che compongono gli epiteli. Esistono diversi tipi di caderine, l'E-Caderina è tipica degli epiteli. HRP Em 400x

 

Le unghie

Le unghie sono specializzazioni di derivazione epiteliale atte alla protezione del tessuto cutaneo che riveste le estremità degli arti. Sono composte da una porzione più dura, esterna, formata da lamelle concentriche di cellule epiteliali corneificate, detta “corpo dell’unghia”, e una parte più profonda, ricca di vasi sanguigni, tappezzata da un epitelio pavimentoso stratificato privo degli strati granuloso e lucido, detto “letto ungueale”. Alla base del letto ungueale abbiamo una zona semicircolare più chiara, perchè ricca di vescicole d’aria, detta lunula e al cui margine riconosciamo quella parte di epitelio germinativo che permette l’accrescimento dell’unghia e che viene chiamato “matrice dell’unghia”.

Figura E209. Unghia umana

Figura E209. Unghia umana. Piccolo ingrandimento di un'unghia in cui si nota l'epitelio pavimentoso pluristratificato corneificato. Ignesti 25x


Figura E210. Unghia fetale umana

Figura E210. Unghia fetale umana. Mallory-Vannucci 63x


Figura E211. Unghia umana

Figura E211. Unghia umana. Il derma cutaneo forma papille che si addentrano nel tessuto epiteliale costituito da epitelio pavimentoso stratificato in cui risultano assenti lo strato granuloso e lucido. Al di sopra dell'epitelio è presente il corpo ungueale formato da uno spesso strato di lamelle corneificate. Em-DAB 40x

 

I peli

I peli sono specializzazioni cutanee. Essi hanno una parte superficiale libera, il fusto, e una parte più profonda, radicata nella cute, detta radice che, alla base, si allarga nel bulbo pilifero. Il fusto è formato da numerosi strati di cellule epiteliali pavimentose corneificate, allungate e ricche di glicogeno disposte in tre strati concentrici: midollare, più interna, corticale, intermedia, e cuticola, più esterna. Nella cuticola le cellule tendono a perdere i nuclei e a disporsi le une sulle altre come le tegole di un tetto. A livello del bulbo pilifero alloggiano le cellule che formano la matrice, cellule che garantiscono l’accrescimento del pelo e che, differenziandosi, daranno origine ai vari strati che lo formano.

Figura E212. Cuoio capelluto umano

Figura E212. Cuoio capelluto umano. Follicolo di un capello tagliato longitudinalmente. Em-Eo 40x


Figura E213. Bulbo pilifero umano a forte ingrandimento

Figura E213. Bulbo pilifero umano a forte ingrandimento. Em-Eo 100x


Figura E214. Cuoio capelluto umano

Figura E214. Cuoio capelluto umano. Pelo in sezione longitudinale. Em-Eo 100x

 

Altri esempi di epiteli particolarmente differenziati

Figura E215. Lingua umana

Figura E215. Lingua umana. Papilla circumvallata tapezzata da epitelio pavimentoso stratificato nel cui spessore sono presenti i calici gustativi (frecce). Em-Eo 63x.


Figura E216. Lingua umana a maggiore ingrandimento

Figura E216. Lingua umana a maggiore ingrandimento. Nello spessore dell’epitelio di notano i calici gustativi (anche detti bottoni gustativi) formati da tre tipi cellulari: cellule neuroepiteliali mature (con citoplasma e nucleo chiari, cellule di tipo II), cellule neuroepiteliali immature (distinguibili per citoplasma allungato e nucleo scuro, cellule di tipo I) e cellule basali, appiattite sulla membrana basale. Em-Eo 200x.


Figura E217. Orecchio interno fetale umano

Figura E217. Orecchio interno fetale umano. Sezione trasversale di dotto cocleare. Em-Eo 100x.


Figura E218. Orecchio interno fetale umano a maggiore ingrandimento

Figura E218. Orecchio interno fetale umano a maggiore ingrandimento in cui è ben evidente l’organo del Corti. Em-Eo 200x.

Ultimo aggiornamento 12 Maggio 2022